venerdì 11 aprile 2014

Le torri di Barchester

di Anthony Trollope - Sellerio

Ci vuole stomaco per i libri di Trollope. Stomaco e dedizione, sacrificio, impegno, e tanta, tanta voglia di finirli...
Questo è il secondo libro del ciclo di Barset, che Trollope mise insieme realizzando una fotografia straordinaria dell'Inghilterra - sessista, imperialista, coloniale e razzista, e classista - dell'epoca.
Qui si affrontano temi legati al poter, alle nomine di vescovo, arcidiacono, amministratori di case per anziani. Il tutto inserito in un frullatore con ingredienti 'special taste' come il mondo che sta cambiando, come lo scontro tra conservatori e l'avvento di ideali più liberali, e come chicca il ruolo delle donne che cominciano a scalpitare.
Perché stomaco per leggerli? Perché sono lunghi, a volte esasperanti, con descrizioni e digressioni che ammorbano nel loro dettaglio, e mettono a dura prova il lettore 'moderno'.
Io adoro calarmi nei mondi ormai sepolti, amo profondamente sognare periodi più spensierati - a patto di essere ricchi e nobili, s'intende! -, con questi ritmi lunghi, mai affannati, apparentemente sereni.
Trollope però esagera e mette in difficoltà il lettore, anche quello meglio disposto. Proprio al contrario di Jane Austen, formidabile narratrice della vita di tutti i giorni con quel lieve distacco ironico che la contraddistingue.
Ora prima di attaccare gli altri quattro della serie devo fare decantare, assorbire, e un po' anche riavermi.
La scelta che ho fatta per riprendermi non è delle migliori, anzi, ma tant'è.
Il bello del leggere è proprio quello di scoprire piano piano se il libro ti piace.

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